Questa è una storia che ha inizio tanti anni fa, quando nei pomeriggi di dicembre correvo veloce fino alla porta accanto. È una storia d’amicizia nata sul pavimento delle cucine delle nonne, dove vedevamo seduti le donne impastare e sentivamo i profumi del sugo fresco e del pane caldo. È una storia d’amore nei confronti delle famiglie e delle tradizioni, di un luogo che tanto ci ha dato e a cui tanto vorremmo restituire.

È la passione per le pagine ingiallite delle ricette stropicciate ancora oggi gelosamente conservate.

All’origine della nostra storia c’è il dolore del distacco, di chi crescendo sa

che per tornare è necessario partire, che per imparare è indispensabile mettere in discussione le proprie radicate convinzioni.

Divenuti adulti siamo così partiti, insieme, alla volta della Borgogna, della Spagna, di Roma, siamo entrati in cucine che non erano le nostre, abbiamo studiato nomi impronunciabili di ingredienti sconosciuti, sorseggiato vini amari in calici brillanti, stretto mani autorevoli, riso con i colleghi di brigata, allacciato innumerevoli grembiuli, prima di trovare quello della nostra misura, di ricongiungerci e ritrovarci, diversi, cresciuti, arricchiti, felici di avere ancora negli occhi i valori di sempre: il buon cibo, la buona tavola, la vecchia storia.